Mala Strana
Piazze, chiese e palazzi di Mala Strana
Mala Strana è il cuore di Praga. Il silenzio di città abbandonata che circonda le vecchie case dai nomi strani, ci viene dipinto già nei racconti di Jan Neruda, ambientati nella metà dell'800.
Sulla Mostecka ulice, la via che collega il ponte Carlo alla piazza principale di Mala Strana, si trova il Palazzo Kounicky, oggi ambasciata di Iugoslavia, costruito nel 1773-75 da A. Schmidt, con facciata rococò ornata da sculture di I. Platzers. Da qui alla piazza Drazického si estendeva l'antico Arciverscovado (XII sec.), distrutto nelle guerre ussite, di cui è visibile la torre gotica originale nella galleria dell'edificio al nr. 6 della Drazickeho namesti.
Malostranské namesti (piazza principale di Mala Strana)
Malostranské namesti è stata il centro della vita della Città Piccola dal X sec., quando in quest'area sorse una rotonda romanica, fino al 1784 anno in cui cessò l'indipendenza di Mala Strana.
Gli attuali edifici barocchi, il collegio gesuita e la chiesa di S. Nicola sottolineano la divisione della piazza in una parte superiore, chiamata anche Vlassky plac, e in una inferiore. Al centro si trova la colonna della peste col gruppo scultoreo della Santa Trinità, del 1715.
La chiesa di S.Nicola è un esempio di alto barocco e sorge a celebrare la vittoria del cattolicesimo sull'eresia ussita. L'Imperatore Ferdinando II consegna l'allora esistente chiesa gotica, dove avevano predicato i sostenitori dei ribelli, all'Ordine dei gesuiti.
La costruzione del nuovo edificio cominciò nel 1704 ad opera di K.Dientzenhofer, il più eminente architetto del barocco praghese. Verso il 1755 la chiesa fu completata con la torre, alta 79 metri, opera di A. Lurago che progettò anche la decorazione interna. L'affresco della navata principale, che narra la vita di S. Nicola è uno dei più grandi d'Europa, opera di J.L.Kracker del 1760. A fianco ai pilastri della navata sono poste statue di santi di I. Platzers il Vecchio, autore anche dei quattro Dottori della Chiesa, sotto la cupola, e della statua dorata di S.Nicola posta sull'altare maggiore.
La cupola celebra la Santissima Trinità con un affresco di 75 mq. opera di F.X. Balko del 1751. Nella cappella sulla destra si trova un ritratto di S. Anna, unico pezzo rimasto della chiesa originale. Abolita nel 1773 la Società del Gesù, la chiesa divenne la principale parrocchia di Mala Strana.Attiguo è il Collegio dei Gesuiti, nel centro della piazza. Per costruirlo furono abbattute venti case e la piccola chiesa romanica di S.Venceslao. L'edificio fu portato a termine nel 1691, su progetto di D. di Orsi.
Sempre al centro della piazza, si trova il palazzo Gromling, composto dall'unione di case medioevali, e a fianco gli edifici detti All'aquila bianca e Casa Moser.
Di fronte, sul lato della piazza che fa angolo con la via Letenskà, si trova il Municipio antico di Mala Strana. L'aspetto tardo rinascimentale data ai primi decenni del Seicento. Qui si riunirono i rappresentanti delle sette
protestanti antiasburgo, e redassero nel 1575 la cosiddetta Confessione ceca, che chiedeva la libertà religiosa in ordine al principio di tolleranza. Tale dichiarazione fu poi legalizzata dal Re Rodolfo II. Una targa sulla facciata ricorda qust'episodio.
A fianco dell'edificio municipale è il palazzo U Flavinu, originato dall'unione di due case gotiche e rimaneggiato nel 1720 in stile barocco. La
facciata è decorata con un affresco dell'Annunciazione della Vergine. Sul lato Nord della piazza Malostranské (che guarda il collegio gesuita) si trovano il palazzo Sternberg, con facciata barocca che unifica due costruzioni originariamente rinascimentali. Centro di vita culturale e scientifica, fu qui fondata la Società privata delle Scienze, nel 1770.
A fianco è il palazzo Smiricky, dal nome del proprietario, uno dei capi della rivolta antiasburgo. Qui si tenne la riunione dei ribelli che preparò la famosa "defenestrazione" dei governatori di Praga del maggio 1618.
Le ultime modifiche al palazzo risalgono al XVIII sec. quando l'immobile apparteneva a Pavel Montàg, per questo è anche chiamato U Montagu.
Proguendo sullo stesso lato si trova un grande isolato, l'antico ginnasio gesuita costituito da diverse case dai nomi pittoreschi (Alla luna bianca, Alla rosa) che i gesuiti unirono ad altre (Al cacciatore selvaggio) fondandovi un ginnasio.
Dopo l'abolizione dell'Ordine, divenne sede del governo provinciale e alla fine del XVIII secolo l'dificio barocco venne modificato in stile neo-classico.
Nello stesso stile è l'intera parte superiore del lato Ovest della piazza Malostranské, occupata dal palazzo Liechtenstein. Il suo nome, è quello del governatore imperiale, famoso per la persecuzione dei ribelli cechi sconfitti, dopo la battaglia della Montagna Bianca (1621).
Il palazzo Liechtenstein fa angolo con la Nerudova Ulice. l a via che porta a Hradcany, il quartiere del castello. Il suo percorso è tutto un succedersi di superbe costruzioni barocche. Il palazzo Morzin, oggi sede dell'ambasciata rumena, venne eretto nel 1714 su progetto di Giovanni Santini. La facciata è ornata dalle statue di F. Brokoff, i due mori, emblema della famiglia Morzin, sui quali si appoggiano il balcone e i busti allegorici del Giorno e della Notte. Sul lato di fronte si trovano le case: All'aquila rossa, Ai tre violini, Alla coppa d'oro e A San Giovanni Nepoinuceno cosiddette per le insegne a rilievo sui Portali. A fianco il palazzo Thun Hoenstein, attuale sede dell'ambasciata italiana, ha sul portale scultureornamentali di M.B.Braun, in figura di Angeli e statue di Giove e Giunone. il palazzo è collegato alla chiesa di Nostra Signora del Perpetuo Soccorso, costruita per l'Ordine dei teatini in stile barocco classico da G. Santini (1691-1717). Proseguendo sulla via oltre all'antico monastero dei teatini, altre case barocche dai nomi strani: Alla chiave d'oro, Al leone d'oro, Al Ferro da cavallo d'oro, Ai due soli. In quest'ultima visse dal 1845 al 1859 il poeta ceco Jan Neruda.
Piazza Wallestein
Dalla piazza di Mala Strana per la Tomasska ulice si arriva a piazza Wallenstein (Valdstejnské namesti). Sul lato ovest si erge il palazzo Ledebour. L'attuale ricostruzione di stile tardo barocco fu realizzata a partire dal 1787 su progetto di I. Palliardi. Il giardino a terrazze e l'atrio con affresco di V. Reiner, risalenti al 1716, d'estate ospitano concerti e manifestazioni teatrali.
Sul lato est, nella piazza vi è il monumentale palazzo Wallestein. Per costruirlo il generalissimo Albrecht Wallenstein non esitò a far demolire le ventisei case, la mattonaia e gli orti della proprietà che l'imperatore Ferdinando d'Asburgo gli aveva concesso, insieme al titolo di Duca, per aver combattuto al suo fianco nella guerra contro gli stati cechi ribelli.
Ma pare fu per ordine degli stessi Asburgo, che venne poi assassinato, in sospetto di tradimento, durante la guerra dei Trent'Anni. La vita di Wallenstein è narrata nell'omonimo dramma di F. Shiller.
Il sontuoso edificio, primo esempio barocco di timbro italiano a Praga, opera di Giovanni Pieroni, Andrea Spezza e Nicolò Sebregonodi e decorato da Baccio de Bianco, si estende intorno a cinque cortili e un giardino, quest'ultimo accessibile anche dalla via Letenskà (aperto in estate, ore 9-19).
La sala terrena nel giardino, a tre archi, riccamente decorati, ospita rappresentazioni teatrali e concerti, e l'antico maneggio serve da sala d'esposizione della Galleria Nazionale. Le statue lungo la passeggiata sono copie delle sculture mitologiche di A. de Vries (1625), saccheggiate dagli svedesi nel 1648. Gli interni non sono visitabili perchè nel palazzo ha sede il Ministero della Cultura. Ricordiamo la grande Sala Centrale con affresco di Baccio Bianco, che rappresenta Wallenstein come Marte sul carro trionfale. Nel retro del palazzo ha sede il museo pedagogico (apertura dal lun. al sab., ore 9-17) dedicato al
grande pedagogo boemo Comenius (1592-1670).
Piazza del Gran Maestro (Velkoprevorské namesti)
Dalla piazza di Mala Strana passando per via Mostecka e proseguendo per la LazensKa si arriva a Piazza del Gran Maestro (Velkoprevorské namesti).
Qui si trovano il palazzo Hrzàn, dalle forme rinascimentali e il palazzo Buquoy, con una ricca decorazione in stucco settecentesca, oggi sede dell'ambasciata di Francia.
Infine, al numero 4, l'ex palazzo del Gran Maestro dell'Ordine di Malta tra i più bei monumenti d'architettura barocca di Mala Strana, opera di B. Scotti.
I portali sono decorati con vasi dell'atelier di M.B.Braun. Al suo interno ha sede la sezione musicale del Museo Nazionale (apertura dal sab. alla dom., ore 10-12 e 14-17) dove sono esposti circa 800 strumenti antichi. Questa piazza è unita ad Ovest con la piazza Maltese. All'angolo vi è la chiesa di S.Maria "sotto la catena". Fondata nel XII sec., fu offerta ai cavalieri dell'Ordi di Malta dopo l'incendio del 1420. Le torri e il portico sono del periodo gotico, mentre il presbiterio è un rifacimento barocco di C. Lurago. All'nterno sull'altare si trovano pale di Karel Skreta. Il lato meridionale della piazza è occupato dal palazzo Nostic del XVII sec. Le finestre e l'attico sono ornati da vasi e copie delle statue di imperatori di S.Brokoff. Nel palazzo si trova la biblioteca Dobrovsky.
Da questa piazza ci si iminette nella importante via Karmelitzka. Qui troviamo la chiesa di S. Maria della Vittoria, consacrata nel 1624, quando fu consegnata ai carmelitani, uno degli ordini che aveva combattuto le tendenze riformatrici, per farne un monumento commemorativo della vittoria asburgica.
Dell'originale chiesa luterana si è conservato solo il portale, sulla destra dell'attuale facciata. La chiesa è famosa perchè in essa e custodita la statua del Bambin Gesù di Praga. La statuetta spagnola, in cera, donata ai carmelitani, nel 1628, dalla nobile Polyxena Lobkovic, è.venerata dai fedeli di ogni parte del mondo per i presunti poteri taumaturgici. A destra della chiesa verso la piazza di Mala Strana, si trova il palazzo Vtrba, di aspetto tardo rinascimentale, famoso per il suo magnifico giardino a terrazze settecentesco. Disegnato da F. Kanka, il giardino è decorato con opere barocche della scuola di M.B.Braun.
Nella "sala terrena" ci sono affreschi su motivi mitologici di V. Reiner
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