Sopra: Alexandr Dubcek secondo la copertina del "Times" del 5 Aprile 1968
Alexandr Dubcek
Questo nome, anche per la generazione più giovane, è il simbolo della Primavera di Praga del 1968, un simbolo delle possibilità che la Cecoslovacchia aveva in quell'epoca. Alexandr Dubcek è oggi il presidente del Parlamento.
Nato nel 1921, passa la sua infanzia con i genitori in Unione Sovietica e partecipa alla sollevazione popolare slovacca durante la seconda guerra mondiale. Nel 1963 diventa primo segretario del partito comunista slovacco e dal gennaio 1968 segretario generale del partito comunista cecoslovacco. Dopo l'invasione dei cinque eserciti dei paesi membri del patto di Varsavia nell'agosto 1968, è pressoché rapito e portato in Unione Sovietica, dove è costretto a firmare il cossiddetto protocollo di Mosca, che in pratica significava la legalizzazione della dittatura sulla vita politica e militare cecoslovacca. Dopo la sua espulsione dal Partito Comunista Cecoslovacco nel 1970, Alexandr Dubcek lavora come boscaiolo in Slovacchia. Nei giorni di novembre del 1989 il suo nome è tornato ad essere gridato sulle strade di Praga. E così anche Alexandr Dubcek dopo vent'anni può tornare alla vita politica. L'università di Bologna, la più vecchia in Europa, gli ha assegnato il 12 novembre 1988 la laurea onoris causa in scienze politiche.
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